Si verum dicimus, haec est mea germana patria (Cic. leg. 2, 3)

Autori

  • Leopoldo Gamberale “Sapienza” – Università di Roma

DOI:

https://doi.org/10.13135/2532-5353/5495

Abstract

Viene proposta una rilettura della “cornice” del De legibus, nella campagna vicino alla casa natale di Cicerone. In particolare, ci si sofferma sull’inizio del II libro (§§ 1-7) e si intende riesaminare l’elogio del luogo natale e il problema di avere “due
patrie”, unam naturae, alteram civitatis, o anche alteram loci patriam, alteram iuris (leg. 2, 5). La riflessione ciceroniana in leg. 2, 1-7 può tornare ad essere di attualità nel mondo contemporaneo globalizzato, nel quale si devono affrontare imponenti fenomeni migratori, si ripropongono problemi di cittadinanza, si fronteggiano in modo ricorrente idee sovranazionali e istinti provinciali.

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Biografia autore

Leopoldo Gamberale, “Sapienza” – Università di Roma

Leopoldo Gamberale (leopoldo.gamberale@uniroma1.it), allievo di Scevola Mariotti, ordinario di Letteratura latina dal 1976 al 2012, ha insegnato nelle Università di Bari, Napoli (Orientale), “Sapienza” – Università di Roma (ora professore emerito). Oltre che di Cicerone si è occupato soprattutto di traduzione, di poesia latina (antica e moderna), di storia della filologia classica romana e tardoantica. È membro dell’Accademia dell’Arcadia, dell’Accademia Olimpica di Vicenza, dell’Istituto Nazionale di Studi Romani, è stato vicepresidente del Centro di Studi Ciceroniani; è direttore responsabile della rivista «Rationes rerum. Rivista di filologia e storia».

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Pubblicato

2020-12-30

Come citare

Gamberale, L. (2020). Si verum dicimus, haec est mea germana patria (Cic. leg. 2, 3). Ciceroniana On Line, 4(2), 291–315. https://doi.org/10.13135/2532-5353/5495