La natura in versi in Cicerone filosofo
DOI:
https://doi.org/10.13135/2532-5353/9345Abstract
Il contributo è dedicato allo studio delle citazioni poetiche presenti nel corpus filosofico di Cicerone, dove compaiono elementi legati all’ambiente naturale. Si studiano in particolare i dati naturali presenti in alcune citazioni relative al tema del dolore, dove la natura rispecchia la condizione di sofferenza fisica e psichica degli eroi, Filottete e Prometeo, che in essa sono immersi: si tratta di alcuni versi del Philocteta di Accio, citati in fin. e Tusc., e della traduzione ciceroniana di un passo del Prometeo liberato di Eschilo (fr. 33 Bl.2), citata in Tusc. 2, 23-25. L’ambiente si configura come luogo inameno e ostile, che accoglie il grido di dolore degli eroi. Allo stesso tempo, in Tusc. 3, 63, nella traduzione ciceroniana di Hom. Il. 6, 201-202 (fr. 24 Bl.2), l’ambiente, desolato e solitario, è lo scenario in cui Bellerofonte cerca consolazione al lutto, condannandosi al silenzio e all’esilio volontario. Lo stesso fa Cicerone in seguito alla perdita della figlia Tullia (Att. 12, 15): filosofia e autobiografia si sovrappongono così nel segno del dolore e della solitudine.
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