Una certa idea di Patria: la semantica del silenzio in un paese di muti.
DOI:
https://doi.org/10.13135/1594-378X/2817Abstract
Il conflitto armato tra lo Stato e l'organizzazione terrorista Euskadi Ta Askatasuna (ETA), che per oltre quarant'anni ha insanguinato la Spagna, assume nel romanzo Patria (2016) di Fernando Aramburu i tratti intimi e quotidiani di un contrasto sociale profondamente radicato nell'esperienza individuale dei protagonisti. Tra i molti interrogativi uno in particolare pervade l'intera stesura del romanzo: che cos'è la patria? L'autore ci mette in guardia dalla strumentalizzazione di questo termine operata dal nazionalismo, mentre attraverso la contrapposizione delle diverse prospettive dei personaggi il concetto di patria assume una forma poliedrica apparentemente impossibile da definire. La comunicazione, caratterizzata nella quotidianità da un peculiare rapporto tra il silenzio e la parola, diventa l'elemento centrale per delimitare i confini di ipotetiche patrie individuali e di una sola utopica patria collettiva.
La lucha armada entre el Estado y la organización terrorista Euskati Ta Askatasuna (ETA), que ensangrentó España durante más de cuarenta años, asume en la novela Patria (2016) de Fernando Aramburu los matices íntimos y diarios de un conflicto social que está profundamente enraizado en las experiencias individuales de los protagonistas. Entre las numerosas cuestiones que se plantean en la obra, destaca el cuestionamiento respecto a lo que es la patria. El autor nos pone en guardia contra la strumentalización sufrida por esta palabra, debido a la propaganda nacionalista. Por medio de la contraposición entre las diferentes perspectivas de los personajes, la patria se presenta como una entidad poliédrica indefinible. La comunicación en la cotidianidad, caracterizada por relaciones variables entre el silencio y la palabra, llega a ser el elemento esencial para trazar a la vez las fronteras de unas hipotéticas patrias individuales y de una utópica patria colectiva.
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