Cómo hacer cosas con los clásicos: fortuna de una sentencia cervantina en Jorge Luis Borges
DOI:
https://doi.org/10.13135/1594-378X/7208Abstract
In this pages we examine how Borges uses the cervantine novel in his "Una sentencia del Quijote", first published in the Boletín de la Biblioteca popular de Azul (1933). This text will nourrish another essay by Borges, one indeed much more read end influential on local culture: “Nuestro pobre individualismo” (Sur, july 1946; Otras Inquisiciones,1952). In the following pages we will underline Borges' political use of the Quijote and how he recicles one idea about one sentence of the novel in a different text and a different context.
El presente trabajo examina cómo Borges utiliza la novela cervantina en “Una sentencia del Quijote” —publicado por primera vez en 1933 en el Boletín de la Biblioteca Popular de Azul—, texto que nutre un ensayo bastante más conocido e influyente en la cultura local: “Nuestro pobre individualismo”, aparecido en Sur en julio de 1946 y recogido luego en Otras Inquisiciones (1952). Concretamente, a lo largo de las páginas que siguen subrayaremos el uso político que hace Borges del Quijote al reutilizar una idea sobre la novela —en rigor de verdad, sobre una sentencia de la novela— en otro texto y otro contexto.
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