L’immaginario goloso nella poesia del Barocco: ritratti “em metáfora de doce”
DOI:
https://doi.org/10.13135/1594-378X/9771Abstract
Nella letteratura portoghese del Barocco sono numerosi i testi che alludono ai piaceri della gola e in particolare alla produzione dolciaria, il cui sviluppo è favorito dalla fortuna che la coltura della canna zucchero conosce nei domini lusitani d’oltremare. In questo contesto il presente contributo intende concentrare l’attenzione su tre componimenti poetici in cui il motivo del ritratto conosce un originale sviluppo, dal momento che le figure descritte prendono forma, un po’ come i busti dell’Arcimboldo, dall’accostamento di elementi diversificati ma di natura affine. Gli autori dei testi in esame, infatti, passano in rassegna le singole parti del corpo delle donne descritte associandole, via via, a diverse varietà di dolciumi.
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