Un Progetto sperimentale di supervisione-coaching nel contesto della formazione/lavoro in medicina generale: comunicazione preliminare
Pubblicato 2025-05-16
Parole chiave
- Supervisore, Coach, Formazione specifica in medicina generale, Comunità di pratica, Formazione-lavoro
Abstract
ABSTRACT
Introduzione
Vista la carenza a livello nazionale dei medici di medicina generale è stata data ai medici
frequentanti il Corso Triennale di Formazione Specifica in Medicina Generale (FSMG) la
possibilità di iniziare l’attività professionale senza una previa attività di tirocinio, equiparandola
ad esso.
La Scuola FSMG di Trento, nell’intento di favorire un graduale passaggio dalla formazione al
lavoro, ha individuato nella supervisione e nel coaching una possibile modalità alternativa alla
tutorship, e in mancanza di esperienze di supervisioni strutturate a livello nazionale, ha
deciso di avviare un progetto sperimentale, formando una nuova figura di supervisore che
risponda alle esigenze dell’attuale contesto di formazione/lavoro.
Si sono identificate tre funzioni di questa figura: 1) coaching (stimolare e valorizzare
l’autonomia lavorativa e la crescita), 2) consulenza e 3) valutazione del medico corsista.
Metodi e strumenti
Un gruppo di medici di medicina generale esperti hanno frequentato un corso di 12 ore
progettato ad hoc e successivamente seguito un medico corsista.
Parallelamente è stata attivata la “comunità di pratica” dei supervisori-coach, al fine di
condividere le esperienze e riflettere sul nuovo ruolo assunto.
La valutazione dell’esperienza è stata eseguita attraverso la somministrazione di questionari
di gradimento e di project work.
Risultati
L’analisi dei questionari somministrati e dei project work indica che c’è stato un miglioramento
della capacità di interpretare il ruolo di supervisore coach da parte dei partecipanti e un
miglioramento delle competenze specifiche.
Discussioni
Il supervisore coach è un’utile risposta alla complessità del passaggio dalla formazione al
lavoro nell’attuale sistema formativo, contribuendo a ripristinare la gradualità di questo
passaggio e garantendo la sicurezza del paziente.